Monaci e religiosi nel medioevo
A volte fa bene farsi il sangue amaro, sfogliare pagine irritanti di coerenza stantia, irriflessiva, e dominate da una logica accolta senza beneficio d'inventario. Fa bene. Si affilano le armi.
Marcel Pacaut (1920-2002) ha avuto una carriera intensa e blasonata. Per un anno ha ricoperto il ruolo di professore di liceo a Rennes, per passare poi subito a cimentarsi con l'ambiente accademico di Parigi. Dal 1956 è stato titolare della cattedra di Storia del Medioevo presso l'università di Lione. Si è sempre molto occupato degli ordini e delle istituzioni religiose nel Medioevo, sin dal suo Les institutions religieuses del 1951. Scorrendo la lista delle sue opere è possibile notare quella che pare una parentesi, un periodo di studi di diversa natura che si frappone tra questo primo interesse di ricerca e la sua ripresa dal 1970 in poi con lavori come Monaci e religiosi nel Medioevo, Histoire de la papauté, Doctrines politiques et structures ecclésiastiques dans l'occident médiéval, L'Ordre de Cluny e Les Moines blancs. Una parentesi, si diceva, in cui l'autore si è occupato soprattutto di concezioni ed esercizio del potere, con lavori come Alexandre III, La Théocratie, Louis VII et son royaume, Frédéric Barberousse.
A volte fa bene farsi il sangue amaro, sfogliare pagine irritanti di coerenza stantia, irriflessiva, e dominate da una logica accolta senza beneficio d'inventario. Fa bene. Si affilano le armi.