Cristo si è fermato a Eboli
Di solito viene chiamato un "romanzo", il più famoso scritto di Carlo Levi. Ma in queste pagine l'autore fa ben di più che della letteratura, e ci consegna un manifesto antropologico-politico utile ancora oggi.
Carlo Levi (1902-1975) è stato uno scrittore, pittore e politico italiano. Personaggio poliedrico, nel 1931 entra a far parte del movimento antifascista "Giustizia e libertà" di Carlo e Nello Rosselli. Sospettato di attività antifascista, viene dapprima arrestato nel 1934 e poi di nuovo l'anno successivo. Il secondo arresto comporta la sua condanna al confino in Lucania, dapprima nel paese di Grassano e poi in quello, più piccolo, di Aliano (Gagliano). Dopo la vittoria italiana in Etiopia nel maggio del 1936 il governo fascista concede la grazia a tutta una serie di confinati, tra cui Levi. È da questa esperienza in Lucania che prenderà vita il suo testo più famoso, Cristo si è fermato a Eboli.
Levi si trasferisce in Francia, dove continua la propria attività politica. Tornato in Italia nel 1943, aderisce al "Partito d'azione". Nel dopoguerra è una delle figure più in vista e più impegnate nella ricostruzione del paese. Continua a scrivere, pubblicando testi quali L'orologio, Le parole sono pietre, Il futuro ha un cuore antico. Non cessa di dipingere né di dedicarsi all'attività politica, che subisce una incentivazione dal 1963: candidato come indipendente del Partito Comunista Italiano si candida a Senatore della Repubblica e viene eletto per due leigslature. Nel 1973 subisce due interventi chirurgici agli occhi a causa del distacco della cornea. In uno stato di cecità temporanea risucirà comunque a scrivere Quaderno a cancelli (che uscirà postumo e incompleto nel 1979) e a tracciare 146 disegni. Muore a Roma nel 1975.
Di solito viene chiamato un "romanzo", il più famoso scritto di Carlo Levi. Ma in queste pagine l'autore fa ben di più che della letteratura, e ci consegna un manifesto antropologico-politico utile ancora oggi.